La tensione sociale tra i gatti può manifestarsi in due modi:
• incontri aggressivi palesi
• evitamento passivo
Il conflitto può essere ovvio, se i gatti vocalizzano oppure silente, se i gatti semplicemente evitano le interazioni. Mentre molti gatti formano forti legami di affiliazione con i gatti conviventi, caratterizzati da contatto naso-naso e allogrooming, altri gatti sono invece costretti a vivere insieme senza volerlo e possono quindi mostrare una vasta gamma di comportamenti aggressivi.
Una questione di sicurezza
I gatti reagiscono rapidamente quando il loro senso di sicurezza è minacciato. Alcuni diventano aggressivi, altri si nascondono e alcuni si ammalano. Il conflitto tra gatti può svilupparsi a causa di minacce al loro status in casa, da altri animali domestici o da gatti esterni.
Se il gatto minacciato tenta di utilizzare la risorsa (cibo, zona riposo, gioco, lettiera) in un secondo momento, la sola presenza dell’ altro gatto potrebbe essere sufficiente a farlo allontanare anche senza altre manifestazioni. I gatti minacciati spesso trascorrono più tempo lontano dalla famiglia, in aree della casa che altri non usano, o trascorrono del tempo con i proprietari solo quando il gatto aggressivo è altrove.
Qual’è l’origine?
Il conflitto sociale può iniziare quando i gatti vengono presentati per la prima volta l’uno all’altro; oppure può svilupparsi tra gatti che in precedenza avevano buoni legami di affiliazione e, a seguito di un incidente specifico o a causa di cambiamenti graduali nella relazione, hanno modificato la loro relazione.
Un singolo “evento traumatico” infatti può dar vita ad una serie di incontri aggressivi che possono persistere per lungo tempo o diventare più passivi e quindi poco riconoscibili dall’umano.
Magari il gatto si è irritato per un altro gatto visto fuori casa, anche solo dalla finestra, oppure può essere sorpreso da un rumore improvviso e forte. Se, in quel preciso momento, un altro gatto si trova nei paraggi, il primo può associare la sua presenza credendo che la causa di quell’irritazione o fastidio sia proprio quel gatto oppure può reindirizzare il suo fastidio verso, appunto, il primo soggetto nelle vicinanze. Si chiama tecnicamente “aggressività rediretta”.
Da quel momento, i gatti potrebbero quindi non andare più d’accordo.
La causa più comune di conflitto tra gatti in casa è comunque la competizione per le risorse. I gatti possono entrare in conflitto aperto o silente per spazio, cibo, acqua, lettiere, graffiatoi, luoghi sicuri dove il gatto può guardare il suo ambiente o per l’attenzione delle persone. Potrebbe non esserci alcuna minaccia apparente di accesso a queste risorse per lo sviluppo del conflitto, ma il cambiamento può essere solo la percezione del gatto di quanto controllo vuole sull’ambiente o sui comportamenti dei suoi conviventi.
Un conflitto aperto può verificarsi anche quando un nuovo gatto viene introdotto in casa e quando i gatti che si conoscono da cuccioli raggiungono la maturità sociale. I gatti possono diventare socialmente maturi in qualsiasi momento tra i 2 e i 5 anni e iniziare a prendere un pò di controllo sui gruppi sociali e sulle loro attività.
Il conflitto tra gatti conviventi può avere alla base stati d’animo di paura, ansia, motivazioni all’autodifesa o alla difesa territoriale.
Come si riconoscono?
I segni del conflitto possono derivare da tre tipi di conflitto; offensivo, difensivo e ri-diretto.
In un conflitto offensivo, il gatto più sicuro si avvicina agli altri gatti e controlla l’interazione. In situazioni di conflitto difensivo, un gatto cerca di aumentare la distanza tra se stesso e qualcosa/qualcuno che percepisce come una minaccia. In un conflitto re-diretto, il gatto minacciato potrebbe non difendersi, ma diventare minaccioso.
I segni di conflitto aperto sono facili da riconoscere; i gatti possono inseguirsi a vicenda, soffiare e manifestare piloerezione. Se nessuno dei due cede, i display possono aumentare. Manifestazioni di aggressività attiva includono ringhio, soffio, vocalizzi, sputi, attacchi, inseguimenti e morsi.
il gatto assertivo può essere identificato dal suo comportamento dimarcatura. Questi gatti sfregano le guance, la testa, il mento e la coda su persone, porte e mobili ad altezza gatto.
I display passivi includono invece lo sguardo fisso, il blocco dei passaggi e il nascondersi. Alcuni gatti scelgono di trascorrere più tempo all’esterno, se ne hanno la possibilità, per evitare il conflitto. I segni di un conflitto silenzioso possono essere così sottili da non essere facilmente riconoscibili. Il gatto che crea il conflitto può essere identificato come quello che non si allontana mai dagli altri gatti, nega ad altri gatti l’accesso alle risorse, fissa altri gatti e abbassa la testa e il collo mentre solleva la parte posteriore e si avvicina ai gatti meno sicuri. A lungo andare, il gatto che crea il conflitto potrebbe dover solo avvicinarsi o fissare un altro gatto perché lasci una risorsa come cibo o una lettiera.
Un gatto aggressivo può ringhiare, ma può anche manifestare indifferenza ed evitare i gatti che non ama. I gatti invece che sono più a loro agio insieme dormiranno vicini e si leccheranno a vicenda sulla zona della testa.
Altre conseguenze comportamentali del conflitto sociale possono includere eliminazioni indesiderate al di fuori della lettiera o marcatura con le urine.
Perché i gatti non perdonano?
I gatti non sono in grado di riconciliarsi perché non hanno un’abilità specie specifica di risolvere un conflitto, tranne che combattendo o fuggendo. I gatti non sono in grado di riconciliarsi perché non hanno nel loro repertorio comportamentale di specie gesti di pacificazione per risolvere un problema sociale. Se sono impauriti o preoccupati fuggono o si immobilizzano. Altre specie molto sociali, come cani, cavalli e umani, hanno invece l’abilità sociale innata di “placare” le situazioni utilizzando dei comportamenti specifici. Le persone possono perdonare e ricostruire le relazioni a seguito di una delusione o di una discussione, i gatti no.
Anche per le persone, comunque il perdono e la riconciliazione non sono gli stessi. La riconciliazione infatti è un processo interpersonale in cui dialoghi con l’autore del reato e inizi a ristabilire la fiducia.
I gatti non sono una specie propriamente sociale, sono solitari e indipendenti: degli stretti legami sociali con altri gatti nel loro gruppo sociale non sono essenziali anche se possono formarli con alcuni amici felini, ma dobbiamo comprendere il concetto di base che non dipendono dai rapporti sociali per sopravvivere.
Come risolvere?
1) Spazio. Fornisci abbastanza spazio per ogni gatto che include aree di riposo, gioco e alimentazione, evitando allo stesso tempo incontri stressanti con gli altri gatti. Deve esserci un insieme separato di risorse per ciascun gatto, preferibilmente in luoghi in cui i gatti possono usarli senza essere visti dagli altri gatti. Questo consente ai gatti di evitarsi a vicenda se lo desiderano senza essere privati di una risorsa essenziale.
Ogni gatto dovrebbe avere un facile accesso a cibo, aree di riposo, tiragraffi, giocattoli e lettiere senza dover per forza incontrare un gatto ostile.
2) Non forzare i gatti ad interagire. Ogni volta che i gatti sperimentano un incontro aggressivo, imparano a reagire allo stesso modo anche la prossima volta.
3) Non punire o spaventare mai i gatti che mostrano aggressività o paura. Nessun urlo né battito di mani. I gatti possono smettere di combattere e fuggire, ma la tensione generale non sarà ridotta.
4) Induci i gatti ad allontanarsi da un incontro aggressivo o teso. Incoraggia entrambi i gatti ad allontanarsi usando un tono di voce dolce e gentile. Puoi convincerli usando cibo, snack per gatti o giochi.
5) Condizionamento pavloviano o classico. Puoi cambiare l’associazione emotiva del gatto associando la presenza di ciascun gatto ad una ricompensa.
8) Salute. Assicurati che i gatti siano sani e consulta regolarmente il tuo veterinario. Il dolore o il disagio possono infatti contribuire all’irritabilità e alla tensione sociale.
9) Sarà necessario probabilmente separare i due gatti per un certo periodo di tempo.
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