I fattori che influenzano il gatto nella percezione dei sapori sono: odore, sapore, consistenza e temperatura del cibo.
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ODORE: se l’odore è molto invitante, è sufficiente ad incoraggiare il gatto a consumare un alimento di per sé poco gustoso.
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SAPORE: il senso del gusto in combinazione con il senso dell’olfatto determinano la percezione del sapore. I gatti hanno sulla lingua papille gustative poco sensibili al gusto dolce, ma molto sensibili ai gusti salato, acido e amaro.
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CONSISTENZA: anche la consistenza dell’alimento influenza l’appetibilità. I gatti non sono in grado di masticare in modo efficace: riducono le dimensioni del cibo lacerandolo in pezzi che possano essere ingeriti. Il contenuto di acqua del cibo influenza la quantità ingerita e la velocità con cui viene mangiato. Quando il cibo viene lasciato a disposizione l’alimentazione resta costante, con piccoli pasti consumati in maniera casuale nell’arco della giornata. Se possibile, infatti, i gatti amano consumare tanti piccoli pasti durante il giorno, in media 10-12. Questo rispecchia l’attività predatoria del gatto selvatico, che uccide e consuma piccole prede più volte al giorno, se la caccia ha successo. Nei gatti che non hanno problemi di soprappeso e in quelli in crescita è possibile lasciare il cibo sempre a disposizione, in particolare se è del tipo secco. Un gatto sano e attivo normalmente mangia la quantità di alimento utile a soddisfare le sue necessità caloriche, e non di più.
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TEMPERATURA: la temperatura da preferire è quella tiepida, intorno ai 38° C, perchè il calore aumenta il profumo del cibo e anche perchè si tratta di una temperatura simile a quella delle prede appena uccise. Evitate cibi freddi di frigorifero o troppo caldi. Se viene dato da mangiare un alimento umido bisogna stare attenti alle condizioni di conservazione. Le scatolette, infatti, si mantengono solo poche ore a temperatura ambiente e due giorni al massimo in frigorifero.