Non ci stancheremo mai di ripeterlo: ogni gatto (come qualsiasi essere vivente) è un individuo, quindi ha la sua storia personale, il suo vissuto, la sua eredità genetica, il proprio carattere, può aver subìto dei traumi come l’abbandono precoce o percosse da individui di dubbia umanità, ecc… Tutto questo fa in modo che ogni gatto sia, appunto, un esemplare unico e, in quanto tale, non deve essere trattato con pregiudizi e preconcetti. E’ corretto cercare di imparare dagli studiosi, in particolare dagli etologi, più cose che possiamo su quelli che sono i comportamenti e i bisogni di specie di questi felini domestici ma, per dirlo usando un noto modo di dire, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.
Statisticamente parlando sappiamo che, i gatti, essendo non solo prede ma anche predatori, rispondono più frequentemente con un atteggiamento di tipo esplorativo, sono curiosi e si prodigano nell’ indagare e scandagliare ciò che gli si presenta quotidianamente (anche per un fattore di sicurezza ambientale ma questo è un altro discorso). Tendono quindi ad essere neofili, ovvero hanno un’inclinazione maggiore ad essere attratti dalle novità. Ci sarà capitato di vedere il nostro gatto di casa che, al nostro ritorno, viene ad indagare su ciò che stiamo eventualmente portando dentro casa.
Nonostante questo, ci sono dei gatti domestici che, invece, hanno una tendenza più neofoba, ovvero presentano avversione verso le novità e ne sono molto spaventati.
L’atteggiamento appena descritto, in linea generale, è tipico di gatti che:
– non sono stati socializzati correttamente da piccoli, sia con altri gatti, sia con le persone;
– hanno subìto dei traumi gravi sempre in età infantile, ma non solo
– di carattere hanno proprio un timore generico per tutto, certamente ereditato.
E’ però più probabile che questa condotta venga riscontrata appunto in gatti che hanno subìto traumi e/o deprivazioni, ma come sempre bisogna fare un’accurata indagine prima di poter fare un quadro più preciso possibile della situazione.
Nell’ambiente domestico come si traduce questo comportamento?
Un gatto molto timoroso può avere paura davvero di qualunque cosa e rimanere costantemente in allerta, andando ad aumentare le sue dosi di stress quotidiane. La paura può essere tale da temere anche le più piccole cose, soprattutto quando sono nuove. Facciamo un esempio di ciò che può accadere: il nostro gatto è abituato a dormire sempre su una certa sedia e noi all’improvviso la cambiamo, la mettiamo nello stesso punto, magari è anche lo stesso modello preso pensando proprio a lui, ma il gatto non ci sale più sopra, anzi, se prova ad avvicinarsi scappa via. Lo sconforto per noi è tanto. In questo caso, è stato eliminato un elemento che oramai gli dava tranquillità e sicurezza e, invece di esplorare il nuovo oggetto, proprio per la sua tendenza ed estrema sensibilità, vive questo cambio come un qualcosa di molto destabilizzante, tanto da provare avversione e nei casi più “gravi” paura. Può succedere anche con un oggetto che lui non usa regolarmente.
Cosa possiamo fare quando un gatto è così intimorito dalle novità?
Prima di tutto va effettivamente compreso se si tratta di un gatto che è pauroso “per natura”, quindi si noteranno, nel quotidiano, altri atteggiamenti simili, ad esempio non verrà mai a curiosare quando portate le buste della spesa a casa ma, anzi, andrà a nascondersi, oppure se proponete un gioco nuovo non ne vorrà sapere, lo annuserà da molto lontano e poi scapperà via, ecc… altri segnali più evidenti, ma che possono essere confusi con del semplice fastidio, possono essere l’agitarsi alla presenza del rumore di questo oggetto nuovo (per questo è sempre importante osservare con attenzione per più giorni di seguito e con stimoli diversi per farsi un’idea più precisa del contesto).
Attenzione: un gatto può essere costantemente sull’attenti anche quando non si sente bene, quindi, per prima cosa facciamo un bel check up completo dal nostro veterinario di fiducia. Molti gatti infatti, anche con una “banale” otite, possono diventare aggressivi oppure sentire il bisogno di stare nascosti nel loro rifugio e non avere voglia di interagire con niente e con nessuno. Importante quindi, come sempre, escludere qualsiasi causa di tipo organico prima di lavorare sul comportamento.
Potrebbe anche trattarsi di un timore temporaneo dato da una adozione appena fatta, alcuni felini di casa hanno bisogno di tempo per abituarsi al nuovo ambiente e a noi, perciò potrebbero risultare paurosi per qualche settimana dopo l’adozione. Se questo atteggiamento prosegue o addirittura peggiora, è probabile che ci troviamo davanti ad un gatto timoroso/ansioso per carattere e/o per trauma infantile.
Importante sempre, una volta compreso che si tratta di un gatto estremamente sensibile a certe cose, rispettare questo suo essere molto spaventato che, soprattutto se dipende da traumi, probabilmente si porterà sempre dietro. Non possiamo forzarlo ad essere qualcosa che non è, ma ci sono delle strategie che sicuramente possiamo mettere in atto per fare in modo che il gatto percepisca meno come “nemici” gli oggetti nuovi.
Come sempre, al primo posto c’è la prevenzione. Facciamo un esempio ancora più pratico: se siamo in attesa di un nascituro, verranno acquistati molti oggetti nuovi dedicati al bimbo, che saranno sparsi per il territorio di questo gatto. Questo, come detto all’inizio, statisticamente parlando, tende ad interessare una buona parte dei gatti, ma per un’altra parte di gatti, può diventare un situazione molto stressante. In linea di massima, ma soprattutto per i felini timorosi, la cosa deve essere fatta con un certo criterio, per far sì che si abituino gradualmente a questi nuovi componenti di arredo. Nel caso li trovassero troppo invadenti, potrebbero poi, in futuro, andare a marcare in modo molto evidente (ad esempio con l’urina) questi oggetti, proprio per rafforzare la loro percezione territoriale, e l’ultima cosa che vogliamo è la culla di un bambino bagnata di urina di gatto. Quindi, come già accennato, la prevenzione è sempre la prima e miglior cosa da attuare, agire prima che si verifichino i cambiamenti concreti e, nel momento in cui avvengono, usare tecniche precise e specifiche per favorire l’ambientamento del gatto.
Andrà poi sempre tenuto considerazione di questo loro lato timoroso e neofobo perciò, anche se vogliamo comprare dei nuovi giochi, ad esempio, cerchiamo di non prenderli troppo impegnativi e rumorosi. Optiamo per cose semplici come le palline morbide (va comunque valutato caso per caso). Quando portiamo qualcosa a casa, lasciamo che decidano loro se esplorarlo o no.
Se la situazione è critica, ovvero il gatto teme anche la sua ombra, è necessario chiedere aiuto ad un professionista per capire come adoperarsi nel migliore dei modi, come personalizzare un percorso di abituazione agli oggetti e come lavorare di prevenzione per evitare che in futuro accadano episodi più o meno gravi di stress.
Roberta Catani -Consulente in Cultura Felina®️ livello base – zona di attività provincia di Faenza e zone limitrofe