È nell’immaginario collettivo di tutti pensare al gatto e associare sempre una bella ciotola di latte, questo è dovuto al fatto che molti film, cartoni animati e pubblicità ci mostrano sempre gatti alle prese con il latte o creme di latte.
Purtroppo, l’ accoppiata “latte-gatto” non è propriamente corretta infatti, per una serie di ragioni che andremo a spiegare in questo breve articolo, il latte e soprattutto quello vaccino è altamente sconsigliato sia per lo svezzamento che per il mantenimento del gatto adulto.
I GATTINI
Alla nascita e per i due mesi circa successivi la dieta dei gattini è strettamente legata all’assunzione di latte. Il loro apparato digerente è in grado di scindere proteine e i nutrienti che derivano dal latte materno per il loro fabbisogno energetico. Il periodo neonatale è l’unico momento della vita del gattino in cui quest’ultimo deve nutrirsi di latte.
L’intestino dei gattini dal momento della nascita possiede dei particolari batteri e degli enzimi specifici che gli permettono di scindere le proteine del latte ma, soprattutto riescono a scindere il LATTOSIO in sostanze più semplici come glucosio e galattosio. Man mano che il gattino cresce e si sviluppa, questi particolari enzimi tendono a diminuire di numero fino a poter scomparire quasi del tutto con l’anzianità del gatto.
Questa diminuzione enzimatica non è un problema solo del gatto ma è un discorso presente anche negli esseri umani; la diminuzione provoca quindi un problema di digestione del lattosio e, rende intollerante i soggetti al latte.
Di seguito una tabella in cui sono espresse le caratteristiche dei due latti a confronto.
Come si nota dalla tabella il latte vaccino, è qualitativamente scadente dal punto di vista nutrizionale per il gattino:
Il latte di gatta fornisce molta energia: circa 106 chilocalorie per 100 grammi. È inoltre composto per il 40% da proteine pure e contiene quantità significative di calcio, fosforo e taurina.
Il latte vaccino, invece, ha un contenuto di lattosio leggermente superiore, meno energia – solo 66 chilocalorie per 100 grammi – e una percentuale inferiore di proteine, grassi, calcio e fosforo.
Il latte di mucca è stato creato per soddisfare le esigenze nutrizionali del vitello che è un erbivoro e non le esigenze nutrizionali di gatti strettamente carnivori, inoltre, avendo delle proprietà organolettiche diverse può causare dei problemi nel corretto sviluppo dei gattini.
IL GATTINO SVEZZATO
Come abbiamo detto l’intestino del gatto è anatomicamente e fisiologicamente creato per essere un carnivoro.
Durante la crescita anche la sua flora intestinale si modifica e le LATTASI cioè gli enzimi che servono per scindere il lattosio tendono a diminuire e quindi il gatto diventa INTOLLERANTE all’assunzione di latte.
L’intolleranza al lattosio può creare abbondanti problemi al gatto questo perché le proteine non digerite del latte fermentano nell’ultimo tratto dell’intestino:
i sintomi possono variare in relazione al soggetto preso in considerazione
- crampi intestinali
- coliche addominali
- gonfiore
- diarrea
nei casi più importanti di intolleranza quando i disturbi addominali si protraggono nel tempo, creano disbiosi croniche portando il gatto a problemi di malassorbimento in cui, tutti gli alimenti forniti possono creare disturbi intestinali e, nei casi molto gravi il micio avrà problemi ad assimilare le sostanze nutritive.
MITI DA SFATARE
-Il latte di capra non è un valido sostituto del latte vaccino durante lo svezzamento dei gattini. La loro composizione è molto simile con solo meno lattosio in meno.
Potrebbe essere utilizzato anche lui in emergenza ma non è da considerarsi come una valida alternativa alla dieta per lo svezzamento.
-Alcune persone credono che il latte dato ai gatti possa aiutare in qualche particolare circostanza. Gli avvelenamenti! In realtà la somministrazione di latte nel caso di un presunto avvelenamento può solo peggiorare eventuali sintomi di vomito o diarrea
– per alcune persone il gatto assumendo un corretto quantitativo di latte potrebbe essere in grado di espellere l’eventuale presenza di vermi intestinali. In realtà la somministrazione di latte non fa altro che aggravare la situazione intestinale già precaria per la presenza di quei parassiti.
– il latte non è un sostituto dell’acqua, i gatti per natura bevono molto poco perché in natura traggono l’acqua per il loro fabbisogno dalle prede di cui si nutrono. Lasciare a disposizione dell’acqua corrente attraverso l’uso di fontanelle ad acqua fresca continua può essere buona norma per aiutare l’animale ad idratarsi meglio
In conclusione il latte vaccino è un alimento necessario nella dieta del gatto. una buona dieta bilanciata è più che sufficiente per svezzare il gattino e per mantenere il nostro micio in salute per il resto della sua vita adulta.
Dott.ssa Deborah Buso