Ogni specie animale ha un suo ciclo di vita, diverso ed unico. Quello del gatto si divide in GATTO CUCCIOLO (Da 0 a 6 mesi), GATTO GIOVANE (Da 7 mesi a 2 anni), GATTO ADULTO (Da 3 anni a 6 anni), GATTO MATURO (Da 7 anni a 10 anni), GATTO ANZIANO (Da 11 a 14 anni), GATTO GERIATRICO (Da 15 anni in su).
Il gatto quando entra nella fase anziana del suo percorso inizierà ad avere una lenta diminuzione delle sue funzioni fisiche e cognitive, tenderà a riposare molto di più e a giocare molto poco. Potrebbe crescere il suo bisogno di attenzioni. E’ frequente la comparsa di malattie croniche ed il peggioramento del loro stato di salute. A questa età, inoltre, è più frequente la comparsa di tumori che riducono le prospettive e la qualità di vita soprattutto se non vengono diagnosticati in tempo.
Quali sono i primi cambiamenti che noteremo nel nostro micio?
L’udito si abbassa – L’occhio inizia a sembrare più appannato – Il mantello sembra più trascurato – I movimenti appaiono più cauti, rallentati e quasi insicuri – Le unghie appaiono più sottili e verranno retratte meno spesso – Possibile parziale perdita dell’olfatto – Dimagrimento sia per la perdita di tonicità muscolare che per mancanza di appetito
I sintomi più importanti da tenere sotto controllo sono quelli comportamentali:
Aumento di sete o di minzione (potrebbero essere il campanello di allarme per il diabete) – Calo di appetito (oltre ad essere fisiologico può essere il campanello di allarme per malattie del cavo orale o insufficienza renale, stitichezza) – Aumento di appetito associato al dimagrimento (ATTENZIONE! Potrebbe trattarsi di ipertiroidismo) – Diminuzione dell’attività fisica (ATTENZIONE! Potrebbe trattarsi di artrosi, purtroppo i gatti a differenza dei cani non zoppicano e non si lamentano!) – Aumento dei vocalizzi notturni e diurni senza un apparente motivo (Meningiomi o disfunzioni cognitive) – Drastica diminuzione dell’attività di grooming (pulizia del pelo quotidiana) o perdita del pelo a mazzetti: il gatto è un animale molto pulito e questo comportamento è il chiaro segnale della presenza di possibili patologie su cui è necessario indagare.
QUANDO IL GATTO VOCALIZZA TROPPO
Una delle prime motivazioni potrebbe essere che voglia comunicare fame o voglia di coccole! I gatti in terza età diventano più affettuosi e fragili, quindi hanno più bisogno di sicurezza e amore. Il declino fisico però inizia a minare la sua autonomia e la sua indipendenza e questo lo porta a soffrire di disorientamento e a non riconoscere il luogo dove sta riposando o dove si trovano cibo e cassettina. In preda ad ansia e confusione miagola in cerca di aiuto.
COSA POSSIAMO FARE IN QUESTO CASO?
Posizionare ciotole leggermente rialzate in più punti della casa, soprattutto dove tende a riposare – Posizionare più cassettine con i bordi molto bassi e aperte in più punti della casa, soprattutto dove tende a riposare – Posizionare delle lucine notturne dove ci sono cassettine e ciotole e nei punti cruciali di passaggio che effettua di notte – Se presenti intervenire con calma per aiutarlo a trovare l’orientamento – Posizionare molte più stazioni di riposo comode, in posizioni basse e sempre facilmente accessibili, possibilmente calde e riscaldanti. – Evitare di spaventare ulteriormente un gatto già destabilizzato – Visita veterinaria immediata
QUALI RACCOMANDAZIONI SEGUIRE IN QUESTA FASE DI VITA?
Visita veterinaria costante una volta all’anno in assenza di patologie oppure ogni sei mesi da concordare con dottore – Mantenere una dieta SPECIFICA per questa fase di vita – Continuare la routine di gioco iniziata fin dai primi mesi di vita, ma adeguata alle sue esigenze: stimolato ma mai forzato – Continuare l’utilizzo di giochi di problem solving per il sistema neuronale e cognitivo – Tenere sotto controllo le eliminazioni e le abitudini alimentari
E’ MOLTO IMPORTANTE ABBANDONARE L’IDEA (ABBASTANZA COMUNE) DI LASCIARE IN PACE IL GATTO PERCHE’ E’ ANZIANO. Cercare di non coinvolgerlo in normali attività o non prestando attenzione particolare a piccoli cambiamenti che avvengono nelle sue routine, per paura di disturbarlo è un’idea che accomuna molti caregiver ignari. Invecchiare non è facile per nessuno, tantomeno per i nostri gatti. Si deve prestare molta attenzione ad individuare alterazioni fisiche o comportamentali che potrebbero essere il segnale di diverse patologie!
ULTIMO MA NON MENO IMPORTANTE: NON DIMENTICHIAMO di effettuare TUTTI gli eventuali cambi di vita, di routine o di ambiente in maniera molto graduale, impiegando settimane e non giorni poiché i cambi nei soggetti anziani, soprattutto se felini, sono fonte di ENORME stress
Elvi Geprini – Consulente in Cultura Felina® – Formazione Livello 1 – zona di attività Varese e provincia