I parassiti che più frequentemente attaccano i nostri gatti sono le pulci e possono provocare problemi di allergia come anche infestazioni di vermi intestinali.
Questo parassita ha una grande capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e riesce a sopravvivere molto bene in ambienti umidi e con temperature anche abbastanza rigide. E’ necessario, quindi, proteggere il gatto tutto l’anno.
Nella maggior parte dei casi non si riescono a vedere le pulci, ma soltanto le loro feci sul mantello. Si tratta di piccoli puntini neri, che si trovano specialmente sulla schiena e alla base della coda e intorno al mento. Solo quando l’infestazione è seria si possono vedere direttamente le pulci, che sono piccole, marroni o nere, poco più grandi di moscerini, che corrono tra il pelo del gatto. In ogni caso, ce ne accorgiamo anche perché il gatto si gratta o si mordicchia molto spesso.
Anche i gatti che escono poco o non escono affatto possono avere le pulci. Infatti è sufficiente che una pulce entri in casa (noi n questo caso siamo i mezzi camminando in luoghi frequentati da gatti ad esempio) e si innescherà il circolo vizioso. Il ciclo vitale di una pulce può durare da 12 a 14 giorni oppure addirittura fino a 180 giorni a seconda della temperatura e del tasso di umidità. Solitamente, in ambiente domestico, un ciclo vitale completo dura di solito fra le 3 e le 6 settimane.
Le pulci si riproducono molto velocemente: in un giorno, una singola pulce femmina può deporre fino a 50 uova, per diverse settimane, rimanendo sul mantello del gatto per poi cadere a terra in varie parti dell’ambiente. In condizioni climatiche di caldo e umido, le uova si schiudono in 2-5 giorni, liberando larve delle dimensioni di pochi millimetri.
L’intero ciclo di sviluppo può completarsi in tre settimane, anche se gli adulti completamente formati possono sopravvivere all’interno del bozzolo per molti mesi e sono proprio questi che sono sempre pronti ad infestare all’improvviso un ospite di passaggio e iniziare nuovamente il ciclo vitale.
Quindi consideriamo che circa il 95% delle pulci vive nell’ambiente, e solo il 5% vive sul gatto.
Gli antiparassitari spot-on che proteggono contemporaneamente animali e ambiente sono sufficienti nella maggior parte dei casi.
Esistono comunque anche appositi spray da utilizzare sulle cucce, sui divani, sotto i mobili, e su ogni altro possibile nascondiglio delle pulci.
Cosa provocano le pulci?
PRURITO. Una singola pulce può pungere più di cento volte al giorno. Immaginiamo quanto possa essere fastidiosa una vera infestazione! Il gatto può mordersi e grattarsi talmente tanto da provocarsi lesioni da grattamento anche molto serie (dermatiti, alopecia, ferite), che poi possono anche infettarsi.
ALLERGIA. Alcuni gatti sono molto sensibili e possono sviluppare la dermatite allergica dal morso di pulce con reazioni cutanee davvero imponenti.
TENIA. Le pulci possono ospitare le tenie (Dypilidium caninum). Il gatto che si toeletta ingerendo le pulci viene infestato anche dai vermi intestinali! Quindi sarà necessario associare al trattamento antiparassitario anche un trattamento vermifugo.
Antiparassitari spot on
Le formulazioni spot on, sono delle gocce che devono essere applicate sulla cute del gatto e sono specie specifiche, ovvero la sostanza, il principio attivo, che li compone si differenzia da specie a specie e pertanto non si può dare lo stesso antiparassitario al cane ed in minor quantità al gatto! Per far sì che il gatto sia realmente protetto è necessario applicare correttamente le pipette, infatti bisogna fare attenzione a posizionare le gocce direttamente sulla pelle e non sul pelo. E’ necessario avere l’accortezza di posizionare lo spot on in un punto dove l’animale non arriva a leccarsi, in quanto se ingerito può risultare irritante o anche tossico in alcuni casi.
REPELLENTI TOSSICI
Il gatto purtroppo è molto sensibile alle permetrine, molecole utilizzate come insetticida e presenti in alcuni antiparassitari esterni per cani. Il problema del gatto è che non ha gli enzimi necessari ad eliminare la molecola di permetrina dal suo organismo. Non potendo essere eliminata si comporta come un vero e proprio veleno. Esistono varie ragioni per le quali i gatti possono essere particolarmente sensibili all’intossicazione da piretrine e piretroidi. La loro superficie cutanea relativamente ampia in rapporto al peso corporeo fa sì che, con un’applicazione topica, i soggetti più piccoli tendano a ricevere dosi maggiori, in rapporto ai mg/kg. Dopo l’applicazione di un’emulsione spot-on i piretroidi lipofili vengono rapidamente assorbiti attraverso la cute nel sistema circolatorio. Il loro assorbimento è rapido quanto l’assunzione per via orale o per via inalatoria. L’intossicazione può essere dovuta all’assorbi- mento percutaneo piuttosto che all’ingestione attraverso la toelettatura. L’intossicazione da ingestione, pur essendo ritenuta meno probabile a causa della rapida metabolizzazione epatica, può essere importante nel gatto per il peculiare metabolismo di questa specie animale.
Fondamentalmente le permetrine sono delle neurotossine, il che significa che provocano la paralisi del sistema nervoso centrale degli insetti. Alcuni tipi di permetrine hanno il medesimo effetto anche sui gatti, ovvero agiscono principalmente sul sistema nervoso centrale e periferico.
E’ questo il motivo per cui è necessario informarsi con il proprio veterinario e assicurarsi che il prodotto non contenga questo componente.
I segni clinici più comuni sono stati rappresentati da:
- Neuropatie centrali, che si manifestavano principalmente con ipereccitabilità, tremori o convulsioni (69% dei gatti intossicati).
- Debolezza della muscolatura scheletrica e presenza di fascicolazioni, che sono segni di neuropatie periferiche (28%)
- Difficoltà respiratorie (18%).
- Sintomi comuni come vomito, diarrea, anoressia e difficoltà cardiovascolari.
- Tremori (86%)
- Spasmi (41%)
- Iperestesia (41%)
- Convulsioni (33%)
- Atassia (24%)
Le convulsioni sono continue, possono durare anche giorni prima di arrivare all’esito fatale. Le vie di avvelenamento sostanzialmente sono quindi due:
- applicazione da parte di proprietari di spot on per cani sui gatti
- gatti che vengono a contatto accidentalmente con lo spot on messo sul cane (ci mettono almeno 24 ore prima di essere assorbiti, per cui è consigliabile tenere lontano il gatto per almeno 24 ore)
La tempestività è fondamentale in caso di avvelenamento da permetrine: bisogna bloccare al più presto l’assorbimento cutaneo dello spot on. Questo vuol dire lavare con acqua tiepida e sapone il gatto e correre subito dal veterinario che farà una lavanda gastrica. Il veterinario provvederà a sedare le crisi convulsive con gli appositi farmaci e terrà probabilmente ricoverato il gatto fino a quando non sarà fuori pericolo.